TRASFERIRSI A PADOVA

advantage

Padova, il cui centro è facilmente percorribile a piedi, è una città universitaria e a misura di persona: piccola, accogliente. Il prezzo della vita, poi, non è particolarmente elevato, soprattutto se rapportato a quello della vicina Venezia (raggiungibile in 25 minuti). Studiare, lavorare a Padova è un’esperienza da consigliare, senza dubbio: una città ricca di storia e d’arte e culturalmente viva.

  1. Com’è la vita a Padova

Padova attrae studenti e giovani lavoratori da tutta Italia e anche dall’estero, infatti si tratta di una delle mete degli Erasmus.
Ma perché piace così tanto?
Per la qualità dei percorsi universitari e degli insegnanti, ma anche per tutte le attività e le attrattive che la città stessa offre. Ci sono moltissime iniziative culturali, molte delle quali organizzate proprio dagli studenti universitari che si riuniscono in associazioni culturali e sportive.
Inoltre, è piena di opportunità anche la vita notturna e la città è ricca di spazi in cui i giovani possono ritrovarsi e socializzare.

2.               Trasferirsi a Padova

Trasferirsi a Padova per studiare o lavorare è un’esperienza consigliata, anche se la città non è troppo grande e l’offerta di appartamenti non è ampissima, quindi se stai cercando una stanza in affitto a Padova è bene muoversi per tempo. Ad ogni modo la città offre tutte le comodità di cui potresti avere bisogno, inoltre è accogliente e situata in un punto strategico per viaggiare, per esempio Venezia è raggiungibile anche in meno di mezz’ora.
La città stessa offre tantissime attrattive e divertimenti, ma anche i suoi dintorni sono colmi di luoghi da visitare e scoprire in uno o più weekend fuori porta.

3.               Cosa vedere a Padova

«Venezia la bella, Padova sua sorella» dice un proverbio popolare. Mai parole furono più vere: Padova è un piccolo gioiello ricco di bellezze. Arte e storia viaggiano insieme, fanno volare l’immaginazione: il Palazzo della Ragione e la Loggia dei Carraresi raccontano il passato glorioso della Signoria dei Carraresi, la Cappella degli Scrovegni –  diventata patrimonio UNESCO – è riconosciuta come uno dei capolavori dell’arte occidentale. Marcel Proust, uno dei maggiori scrittori della letteratura francese, l’ha descritta magnificamente nel suo romanzo a volumi “Alla ricerca del tempo perduto” (1913-1927):

«Dopo aver attraversato in pieno sole il giardino dell’Arena, entrai nella cappella di Giotto, dove l’intera volta e gli sfondi degli affreschi sono così turchini da far credere che la radiosa giornata abbia, anch’essa, oltrepassato la soglia insieme al visitatore e sia venuta per un attimo a porre all’ombra e al fresco il suo cielo puro, solo un poco più profondo, perché libero dalle dorature della luce, come in quelle brevi pause che interrompono le più belle giornate, quando, pur senza che sia comparsa nessuna nube, come se il sole un attimo avesse volto altrove il suo sguardo, l’azzurro, ancora più dolce, si oscura».